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FUGA DA MOZART
divagazioni di un direttore d’orchestra
(2018)
PAMINA E TAMINO: Grazie alla potenza della musica camminiamo lieti attraverso la tetra notte della morte.
Il Flauto Magico (scena 28) Emanuel Schikaneder
Regia: Luca Vonella
Attori: Anna Fantozzi, Luca Vonella, Cinzia Laganà
Musicisti dal vivo: Ensemble “clariMozart…e”
Drammaturgia: Luca Vonella e Chiara Crupi
Disegno luci e audio: Alessia Massaia
Scenografia: Adrian Bruma
Costumi: Anna Fantozzi e Silvia Vairos
SINOSSI
Siamo in Austria, nel dopo guerra. Un direttore d’orchestra, sta per dare inizio ad un concerto. S’interrompe e fa una domanda: “che cos’è la musica?”. Poi rievoca Mozart in un sogno che mescola l’opera e la vita come se l’una fosse lo specchio dell’altra, in un unico mondo poetico fatto di burla e di un sapore di morte. Il sogno del direttore è diviso in quadri autonomi e si snoda fra le note di una prova continuamente interrotta. Compaiono dunque il bambino prodigio e un Angelo caduto agonizzante, che muore sulla Lacrimosa e rinasce per annunciare l’assordante “rumore del tempo”. Poi Papageno e il fantasma di Nannerl -
NOTE DI REGIA
Nel 1956, la scrittrice austriaca Ingeborg Bachmann, smise di comporre poesia. Aveva un’ossessione: Mozart. Affermava di “ascoltarlo per proteggersi dalla Germania”. Scrisse un saggio dal titolo Musica Impura, che conteneva, fra gli altri, due scritti: Un foglio per Mozart e Musica. Il primo era una dedica; il secondo poneva una domanda: Che cos’è la musica? E’ una domanda esistenziale e, forse, politica. Una questione sul senso dell’armonia e del suono nel silenzio dell’era post-
In Fuga da Mozart azione scenica e musica, dialogando, si amplificano reciprocamente secondo i principi del teatro-